Come le piantagioni arboree possono contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico?

Nell’ambito del progetto LIFE C-FARMs il partner FederlegnoArredo studia con metodi innovativi lo stock di Carbonio nelle piantagioni arboree nei casi studio di aziende agroforestali della Regione Lombardia.

Ecco di seguito la nostra intervista agli esperti che stanno lavorando a questa attività.

Chi siete e che ruolo ricoprite all’interno della vostra organizzazione?

Il team in campo da parte di FederlegnoArredo (FLA), Federazione italiana delle industrie del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento, è composto dai referenti dell’Ufficio Ambiente, dall’ufficio Sviluppo Progetti per quanto riguarda il project management generale e due Colleghi esperti della filiera bosco-legno, con specifica competenza sulla pioppicoltura e sulla produzione di pannelli. Ci siamo avvalsi anche della collaborazione di Bluebiloba - Spinoff dell’Università di Firenze - per ottenere una mappatura georeferenziata aggiornata delle coltivazioni pioppicole della Regione Lombardia.

Quali attività svolgete nel vostro lavoro quotidiano?

L’attività quotidiana prevalente è di supporto alle aziende associate alla federazione, in tanti modi diversi: dal favorire un costante dialogo istituzionale a livello locale, nazionale ed europeo, allo studio ed alla formazione inerente normative e standard ambientali, alla costante cooperazione con enti di ricerca, di certificazione, con le omologhe federazioni di altri paesi europei, con le associazioni europee che operano nella filiera. In parallelo sviluppiamo progetti di ricerca e innovazione, nell’ambito dei principali programmi quadro co-finanziati dalla Commissione Europea, dedicati alla filiera legno-arredo, con focus sui temi della sostenibilità, economia circolare, digitalizzazione, educazione.

In parallel, we develop research and innovation projects, within the main framework programs co-founded by the European Commissionand related to the wood-furniture supply chain, with a focus on sustainability, circular economy, digitization, and education.

Come procede l’identificazione delle differenti piantagioni arboree in termini di carbon stock nella regione Lombardia?

L’analisi condotta ad oggi ha permesso di identificare con chiarezza le superfici pioppicole della Regione Lombardiae la loro evoluzione nell’ultimo triennio. Siamo in attesa dei dati del 2021 - disponibili a breve - per completare questa rassegna.

Sorprende come il pioppo, pur rappresentando meno dell’1% della superficie forestale nazionale, alimenti positivamente sia la filiera del legno-arredo, consentendo un prelievo legnoso regolato per la produzione di pannelli, sia contribuisca alla prevenzione dell’erosione del suolo, allo sviluppo di un positivo ecosistema faunistico, alla qualità dell’acqua del territorio di riferimento. 

Ci sono delle criticità che avete riscontrato sino ad ora nel lavoro? La lacuna nei dati circa il destino del prelievo legnoso dai boschi italiani non aiuta a farsi un quadro preciso circa l’immissione del legno nelle filiere della carta, dei pannelli oppure del loro utilizzo come biomassa per la produzione di energia. La prossima fase di lavoro andrà ad indagare proprio questo aspetto, al fine di poter quantificare lo stock di carbonio nella piantagione e nella produzione.

I dati sino ad ora disponibili a livello regionale e nazionali sono stati adeguati per gli obiettivi dell’azione?

Vi sono dati provenienti da fonti diverse (soprattutto private): ricerche fatte direttamente da imprese della filiera, i dati provenienti dal Centro Studi di FederlegnoArredo e dati specifici inerenti lo stock di carbonio per specie legnosa. La sfida attuale è quella di selezionare le fonti più recenti e maggiormente adeguate allo scopo del progetto. 

L’analisi dei prodotti legnosi ritraibili dalle coltivazioni è iniziata? Quali sono i primi risultati a riguardo?

E’ iniziata: abbiamo una base dati sicura che ci aiuta a misurare lo stock di carbonio per specie legnosa. E’ un punto di partenza che andremo a sviluppare con un’indagine che include anche la fase di trasformazione nei prodotti principali. Intanto stiamo interloquendo direttamente con alcune aziende dedite alla pioppicoltura per indagare le pratiche agricole e gli strumenti in campo al fine di favorire coltivazioni sempre più sostenibili.

Quali sono i passi successivi per questa azione?

I fronti aperti sono due: concludere la mappatura delle aree pioppicoledella Regione Lombardia, con i dati del 2021 e indagare il carbon stock per specie legnosa e per tipologia di produzione.

C-FARMs

Il progetto supporta la progettazione e l'attuazione di pagamenti mirati per l'applicazione delle pratiche di Carbon Farming attraverso lo sviluppo di un quadro normativo per un sistema di certificazione del carbonio in collaborazione con principali attori e istituzioni.

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