Dimostrazione a scala regionale e aziendale: stato dell’arte del progetto LIFE C-FARMs

Una delle attività previste dal progetto LIFE C-FARMs è la dimostrazione, a livello aziendale e regionale, delle pratiche di Carbon Farming. L'azione è coordinata da Confagricoltura che di segutio risponde alle domande dell’intervista. 

Quali attività svolge Confagricoltura sulle politiche per il clima e l’energia?

Seguiamo l’evoluzione del quadro normativo in materia di cambiamenti climatici, emissioni di gas serra e produzione di energia da fonti rinnovabili. Al momento stiamo seguendo la discussione in Parlamento europeo della proposta di regolamento sul carbon farming.

Come si è sviluppato il lavoro di selezione delle aziende per la valutazione della fattibilità del sistema di certificazione proposto?

Sulla base delle precedenti azioni di progetto, abbiamo selezionato otto aziende agricole (quattro aziende a seminativo, due aziende con seminativi ed allevamenti, due aziende con piantagioni di pioppo) di cui abbiamo analizzato le pratiche di carbon farming in uso e valutato il potenziale di mitigazione delle emissioni di CO2 ipotizzando l’introduzione di ulteriori pratiche di carbon farming e facendo riferimento ai dati di emissione da bibliografia (riduzioni delle emissioni associate alle singole pratiche come evidenziato in una delle precedenti azioni). Inoltre, attraverso lo strumento GIS-Farms, abbiamo simulato l’andamento del carbonio nel tempo per alcune colture a seguito di modifiche, quali ad esempio il passaggio da agricoltura convenzionale a sistema di produzione con metodo biologico.

Ci sono delle criticità che sono state riscontrate nel lavoro per questa azione?

La determinazione del potenziale di mitigazione di una pratica di carbon farming sicuramente non è semplice da calcolare. Attualmente abbiamo basato le nostre stime su alcune approssimazioni che caratterizzano anche la metodologia C-FARMs, dovute alla scarsa disponibilità di dati da bibliografia e al variare di fattori climatici, edafici e agronomici.

Quali sono stati i passi conclusivi per quest'azione?

Ultimo step dell’azione è stato l’analisi comparativa dell'impatto economico derivante dall'introduzione di pratiche sostenibili nelle aziende campione, condotta grazie all’accesso alle informazioni di carattere economico rilevate dalla banca dati RICA (Rete di Informazione Contabile Agricola) a cui tutte le aziende sono iscritte, e tenuto conto della presenza o meno degli aiuti della PAC. Questa analisi ha consentito di fare una prima valutazione della sostenibilità economica dello schema di certificazione C-FARMs a partire da alcune ipotesi di prezzo del credito di carbonio e tenuto conto del costo di adozione dello schema per diverse tipologie aziendali più o meno complesse. 

Quali sono i risultati raggiunti dall’azione guidata da Confagricoltura?

L'analisi economica per azienda è stata strutturata attorno a un confronto tra due scenari: uno scenario di base (situazione dell'azienda agricola nel 2021 come rappresentata nella banca dati italiana RICA e considerando le informazioni raccolte nell'indagine condotta sul campione di aziende) ed uno scenario alternativo progettato sulle raccomandazioni proposte alle aziende. E’ emerso come il passaggio da una gestione agricola convenzionale a una più sostenibile dipende strettamente dall'impatto economico che questo avrà sull’azienda: in caso di incremento dei costi di produzione o di minori entrate, l’analisi ha evidenziato la necessità di prevedere degli incentivi esterni per sostenere gli agricoltori nella transizione.

E’ stata anche simulata la vendita dei crediti di carbonio associati agli assorbimenti, con diverse ipotesi di prezzo; attività che ha fornito una stima dei possibili ricavi aggiuntivi che potrebbero essere ottenuti a seguito dell’adesione dell’imprenditore agricolo ad un ipotetico mercato volontario del carbonio, ad integrazione delle risorse della PAC. Sono emersi risultati interessanti dall’analisi dei casi studio selezionati che hanno fatto emergere dati incoraggianti in termini di margini di miglioramento degli assorbimenti, anche sul pioppo. Anche per quelle aziende agricole che già praticano l'agricoltura conservativa, è chiaro che c’è spazio per il miglioramento del carbonio organico del suolo, prevalentemente attraverso l’introduzione di colture di copertura e sostituendo la concimazione chimica con ammendanti organici. Tuttavia, l'introduzione di pratiche di carbon farming deve essere valutata in modo diverso a seconda delle colture in atto: in alcune di esse la transizione potrebbe comportare una diminuzione del margine lordo mentre in altre la performance economica potrebbe essere migliore. Dall’analisi è anche emerso come un altro elemento importante nella struttura dei costi del carbon farming è il costo della certificazione, che è propedeutica all’accesso al mercato dei crediti di carbonio, il cui costo potrebbe scoraggiare l'adesione al sistema del carbon farming. Per questi motivi, è importante considerare un pool di pratiche di carbon farming, sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico.

C-FARMs

Il progetto supporta la progettazione e l'attuazione di pagamenti mirati per l'applicazione delle pratiche di Carbon Farming attraverso lo sviluppo di un quadro normativo per un sistema di certificazione del carbonio in collaborazione con principali attori e istituzioni.

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